Piano organizzativo del lavoro agile (POLA)

La diffusione del lavoro agile ha portato con sé anche il « Piano organizzativo del lavoro agile » (POLA): ai sensi dell’art. 263 del decreto-legge n.34 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge n.77 del 2020, le amministrazioni pubbliche, entro il 31 gennaio di ciascun anno (a partire dal 2021), redigono, sentite le organizzazioni sindacali, il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), quale sezione del Piano della performance.
Il POLA promuove l’attuazione del lavoro agile per le attività che possono essere svolte da remoto e stabilisce che almeno il 60 % dei dipendenti possa avvalersene garantendo allo stesso tempo che gli stessi non subiscano penalizzazioni e progressioni di carriera. In caso di mancata adozione del POLA, il lavoro agile si applica almeno al 30 per centro dei dipendenti, ove lo richiedano.

Essendo incardinata nel Piano della Performance, il POLA inoltre evidenzia le modalità attraverso le quali il lavoro agile contribuisce a migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa, nonché della qualità dei servizi erogati.
Una delle Amministrazioni pubbliche che ha già attuato il POLA è la Regione Veneto.
Il progetto è denominato “Veneto Agile” e nasce dall’idea di favorire la trasformazione digitale all’interno delle Amministrazioni Locali del Veneto, collocandosi come azione di empowerment nei confronti del personale della PA.
I lavoratori che sperimentano il progetto di Smart Working concordano con il proprio Direttore i giorni di lavoro in modalità agile, su base settimanale o mensile (almeno un giorno a settimana). L’orario di lavoro nelle giornate agili è quello abituale e può essere svolto nella fascia di attività standard ovvero 7:30 – 20:00, in analogia agli orari di apertura delle sedi regionali.

Non sono però cumulabili prestazioni orarie straordinarie o aggiuntive, né permessi ed altri istituti che comportano riduzioni di orario e nemmeno i buoni pasto.
Per consentire il lavoro da remoto, la Regione Veneto ha messo a disposizione:
uno smartphone con 40GB di traffico dati per la connessione e Pc portatili o tablet;
software di messaggistica istantanea adottato, ambienti cloud e di collaboration, document management e video conferencing;
spazi di co-working anche esterni alla Regione, dove i dipendenti possono svolgere attività di Smart Working, per rendere più semplice il lavoro in mobilità dei propri dipendenti.
Infine, il contratto prevede un incentivo per chi usa dispositivi personali (Bring Your Own Device).


Oggi, non ci sono ancora dati oggettivi in merito alla produttività lavorativa (formalizzata da un diario di bordo con la registrazione delle attività svolte in ogni giornata di lavoro da remoto), ma la percezione è positiva ed il progetto ha riscosso grande entusiasmo.
Permane scetticismo verso l’istituto in alcuni soggetti e qualche difficoltà nell’utilizzo delle funzionalità tecnologiche più innovative. Lo smart working, infatti, ha bisogno di preparazione e formazione perché sia una modalità di lavoro davvero efficace. Indispensabili sono pertanto dei piani formativi per il personale dirigenziale e non.

Consedin offre formazione sulle tematiche inerenti al lavoro agile e all’organizzazione del lavoro proprio per favorire una transizione fluida verso il lavoro del futuro.

Per maggiori informazioni si rimanda al seguente Link:
https://smartworking.regione.veneto.it/home

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