La Cooperazione Territoriale Europea: Un Ponte Tra Regioni e Paesi.
INTERREG 2021-2027: Un’analisi del periodo di programmazione.
Il 24 giugno 2021 è stato adottato il Regolamento (UE) 2021/1059, che stabilisce disposizioni specifiche per l’obiettivo “Cooperazione Territoriale Europea” (Interreg). Quest’ultimo è sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dai contributi nazionali versati dagli Stati aderenti ai singoli programmi e, ove applicabile, da strumenti di finanziamento esterno dell’Unione.
Questo regolamento riveste un ruolo fondamentale per la politica di coesione dell’Unione Europea. Promuove la Cooperazione territoriale europea (CTE) attraverso programmi, progetti e reti comuni tra attori nazionali, regionali e locali provenienti da diversi stati membri dell’Unione Europea, nonché tra questi e paesi terzi limitrofi, paesi partner e territori d’oltremare. In questo contesto, l’Interreg emerge come lo strumento principale della Politica di Coesione menzionata e prevista dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) agli art 174 e 178.
L’obiettivo principale è promuovere lo sviluppo economico, sociale e territoriale armonioso dell’Unione nel suo complesso e del suo vicinato. Il regolamento stabilisce le regole necessarie a garantire una programmazione efficace, anche in materia di assistenza tecnica, sorveglianza, valutazione, comunicazione, ammissibilità, gestione e controllo. A differenza degli altri fondi SIE, la CTE si distingue per il suo operato a livello sovranazionale, contribuendo a rafforzare la coesione economica e sociale dei territori. Essa prevede azioni congiunte, scambi di esperienze e costruzione di reti tra attori nazionali, regionali e locali.
Per il periodo 2021-2027 stabilisce anche le norme per la gestione finanziaria dei programmi Interreg, che sono sostenuti: dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dai contributi nazionali versati dagli Stati aderenti ai singoli programmi e, ove applicabile, da strumenti di finanziamento esterno dell’Unione. Gli stanziamenti europei alla CTE ammontano a: 8,9 miliardi dal Fesr, 4 miliardi dallo strumento per i paesi in pre-adesione (Ipa III) e 611 milioni dallo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (Ndici). Il budget totale della CTE adottato per il periodo 2021-2027 è di 13,8 miliardi di euro, di cui 10,4 miliardi dal bilancio dell’Unione europea e 3,4 miliardi dal cofinanziamento nazionale.Il finanziamento FESR dei Programmi Interreg potrà coprire al massimo fino all’80% dei costi, con una maggiore flessibilità e semplificazione nella rendicontazione dei fondi rispetto al periodo di programmazione precedente.
La selezione dei progetti avviene attraverso la pubblicazione di specifici bandi (call for proposals) aperti a tutti sia che si tratti di enti pubblici, università, enti del terzo settore, grandi imprese o PMI, organismi di diritto pubblico o enti privati senza scopo di lucro, tutti possono fare domanda per partecipare ai progetti Interreg. L’unico requisito è che il progetto proposto promuova la cooperazione e l’integrazione tra le regioni dell’UE e uno dei criteri fondamentali è la costituzione di un partenariato transnazionale coordinato da un Lead Partner.
La CTE, si articolano in 4 grandi macro categorie:
- INTERREG A(Cooperazione transfrontaliera)
- INTERREG B(Cooperazione transnazionale)
- INTERREG C(Cooperazione interregionale)
- INTERREG D(Cooperazione nelle regioni ultraperiferiche)
Il link https://interreg.eu/è una risorsa molto utile per comprendere al meglio il programma Interreg.
I programmi Interreg in Italia.
Nell’ambito della nuova programmazione 2021-2027, l’Italia ha riconfermato la sua partecipazione ai 19 Programmi in continuità con quanto svolto nella programmazione precedente 2014-2020.
La cooperazione transfrontaliera promuove lo sviluppo regionale integrato fra regioni confinanti aventi frontiere marittime e terrestri in due o più Stati Membri(interna) o di uno Stato membro e di uno o più Paesi terzi (esterna, finanziati, oltre che dal FESR, con risorse IPA e/o NDICI), diversi da quelli interessati dai Programmi nell’ambito degli strumenti di finanziamento esterno dell’Unione. Tutti i programmi interreg A si articolano in una dimensione di livello provinciale. I progetti di cooperazione transfrontaliera si focalizzano su azioni volte a promuovere l’adozione di approcci comuni per la risoluzione di problematiche peculiari all’area di cooperazione. Al centro sono poste le istanze locali a livello di NUTS III, con l’obiettivo prioritario di rafforzare l’integrazione funzionale dei territori e contribuire alla rimozione di ostacoli e barriere amministrative tra le aree di confine. Programmi rilevanti per il territorio italiano che rientrano nella cooperazione interna sono Italia-Francia Marittimo, Italia-Francia Alcotra, Italia-Svizzera, Italia-Austria, Italia-Slovenia, Italia-Croazia, Grecia-Italia, Italia-Malta. Per quanto riguarda la cooperazione esterna troviamo IPA Italia-Albania-Montenegro, ENI Italia-Tunisia, ENI Mediterranean Sea Basin.
La cooperazione transnazionale è destinata alle macro regioni geografiche e coinvolge partner nazionali, regionali e locali. Mira a coniugare le sfide economiche e sociali della politica di coesione con quelle della Politica europea di pre-adesione e di vicinato e contribuisce alla migliore integrazione delle aree afferenti alle strategie macro regionali (SMR) o di bacino marittimo (SBM), a supporto delle rispettive governance. L’Italia aderisce a cinque programmi che sono Alpine Space, Central Europe, Euro-Med, IPA Adrion.
La cooperazione interregionale è strettamente correllato all’UE, da un punto di vista territoriale, ed infatti coinvolge tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea,oltre la Svizzera e la Norvegia. Ha lo scopo di rafforzare l’efficacia della politica di coesione, promuovendo lo scambio di esperienze, l’individuazione e la diffusione di buone prassi, in determinati ambiti tematici, tra cui in particolare lo sviluppo urbano (URBACT), lo sviluppo regionale (Interreg Europe), lo sviluppo territoriale (ESPON) e la cooperazione territoriale (INTERACT).
La cooperazione delle regioni ultra periferiche rappresenta una novità dell’obiettivo CTE, introdotta con la nuova programmazionee con la finalità di agevolare l’integrazione e lo sviluppo armonioso delle RUP nelle rispettive regioni.
Questi progetti che l’Italia sta portando avanti nell’ambito della CTE, dimostrano il suo impegno verso una collaborazione europea che supera le barriere geografiche e culturali per costruire un futuro più integrato e sostenibile. La cooperazione territoriale rappresenta un’opportunità unica per le regioni italiane di condividere conoscenze, risorse e innovazioni, contribuendo così allo sviluppo di una comunità europea più forte e coesa.Le politiche di cooperazione territoriale europea possono aiutare le politiche di coesione e le politiche di sviluppo in quanto i programmi Interreg godono di un’orizzonte più vasto rispetto a un panorama regionale o nazionale. Molto spesso politiche , idee, soluzioni che vengono realizzate dallo sforzo comune degli stati che partecipano alla CTE, possono trovare un utilizzo anche nei PONo i POR. Questi progetti possono essere considerati come un laboratorio che sviluppa dei prodotti che potrebbero essere utili per i territori e adottati a vari livelli politici.
Fonti:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32021R1059
https://www.mase.gov.it/pagina/programmi-di-cooperazione-territoriale-europea-2021-2027