Il futuro della competitività dell’Unione europea
L’Europa oggi si presenta compatta nel suo impegno per una crescita economica inclusiva, puntando su competitività sostenibile, sicurezza economica, autonomia strategica aperta e concorrenza leale. Questi pilastri sono fondamentali per la prosperità del continente. La visione che guida l’Europa è creare condizioni favorevoli per le imprese, tutelando l’ambiente e garantendo a tutti pari opportunità di successo. La competitività sostenibile mira a rendere le imprese produttive e rispettose dell’ambiente. La sicurezza economica assicura la capacità della nostra economia di affrontare le sfide e proteggere i posti di lavoro. Con l’autonomia strategica aperta, l’Europa non è solo aperta agli affari, ma sta contribuendo a plasmare un mondo migliore e più equo.
È di questi giorni la pubblicazione del Rapporto affidato dalla Commissione europea a Mario Draghi sul futuro della competitività dell’UE. Il rapporto analizza le sfide affrontate dall’industria e dalle imprese nel mercato unico, approfondendo le politiche settoriali (energia, intelligenza artificiale, trasporti, ecc.) e le politiche orizzontali (accelerare l’innovazione, ridurre il divario di competenze, sostenere l’investimento, riavviare la competitività, rafforzare la governance). Da anni l’Unione Europea fatica a mantenere i ritmi di crescita degli Stati Uniti. Il divario si è ampliato a causa di una produttività stagnante, soprattutto nel settore tecnologico. Le famiglie europee ne risentono, vedendo diminuire il loro potere d’acquisto.
Un cocktail esplosivo.
La situazione è ulteriormente complicata da una serie di fattori.
- Globalizzazione in affanno: La crescita del commercio mondiale si è rallentata e la dipendenza energetica dalla Russia ha creato una nuova vulnerabilità.
- Invecchiamento della popolazione: La forza lavoro si sta riducendo, mettendo a rischio la sostenibilità del modello sociale europeo.
- Transizione ecologica e digitale: Per affrontare le sfide climatiche e tecnologiche, l’Europa dovrà investire ingenti risorse, ma la crescita attuale non sembra sufficiente.
Un bivio cruciale.
L’Unione Europea si trova di fronte a una scelta fondamentale: o innesca una profonda trasformazione per aumentare la produttività e l’innovazione, oppure dovrà rinunciare a parte delle sue ambizioni, sia in termini di benessere sociale che di ruolo geopolitico.
Il futuro dell’Europa è in gioco.
La capacità dell’UE di mantenere i suoi valori fondamentali e di garantire un futuro prospero ai suoi cittadini dipende dalla sua capacità di adattarsi a un mondo in rapido cambiamento. Un’Europa più forte, più innovativa e più sostenibile è l’unica via d’uscita da questa crisi.
Il rapporto si concentra su tre ambiti di azione per riavviare la crescita:
- ridurre il divario con Stati Uniti e Cina in tecnologie avanzate e innovazione;
- attuare un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività;
- aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze dall’esterno.
In molte aree, gli Stati Membri stanno operando individualmente. Quello che sembra mancare è una strategia comune europea di attuazione dei macroobiettivi definiti a livello di Unione.
Inoltre, nonostante la grande disponibilità di fondi comuni, c’è la tendenza a disperderli in molteplici e diversi strumenti nazionali ed europei. Infine, manca un coordinamento europeo ad esempio sulle politiche fiscali, commerciali e produttive.
Le scoperte contribuiranno al lavoro della Commissione su un nuovo piano per la prosperità e la competitività sostenibili dell’Europa. In particolare, allo sviluppo del nuovo “Clean Industrial Deal” per industrie competitive e posti di lavoro di qualità, che sarà presentato nei primi 100 giorni del nuovo mandato della Commissione.
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