Global Gender Gap

I Dati del Global Gender Gap Report 2024

L’11 giugno 2024 è stato pubblicato dal World Economic Forum la diciottesima edizione del Global Gender Gap Report. Giunto alla sua diciottesima edizione, offre una panoramica dettagliata della parità di genere in 146 paesi, esaminando quattro dimensioni chiave: partecipazione economica, istruzione, salute e sopravvivenza ed empowerment politico. Sebbene nessun paese abbia raggiunto la piena parità di genere, nel 2024, il rapporto evidenzia che il 97% delle economie ha colmato più del 60% del proprio divario di genere. Tuttavia, a livello globale, ci vorranno ancora 134 anni per raggiungere una completa uguaglianza, ovvero cinque generazioni in più rispetto all’obiettivo fissato per il 2030.

Divario di Genere nelle Quattro Dimensioni

Il rapporto del 2024 rivela che il divario di genere è significativamente ridotto nella salute e sopravvivenza (96% di parità), e nell’istruzione (94,9% di parità). Tuttavia, la parità nelle opportunità economiche è stata colmata solo per il 60,5%, mentre l’empowerment politico ha visto un incremento modesto al 22,5% segnalando una predominanza maschile nei ruoli di potere. Tra il 2006 e il 2024, la parità nell’empowerment politico è aumentata di 8,3 punti percentuali, mentre la partecipazione economica e il livello di istruzione hanno guadagnato rispettivamente 4,8 e 4,2 punti percentuali. Il settore della salute e sopravvivenza ha visto un lieve calo di 0,2%.

Panoramica Globale e Classifica

L’Europa si conferma al primo posto tra i 5 continenti con il punteggio più alto per parità di genere, con un progresso complessivo del 75% verso la parità di genere, segnando un miglioramento di +6,2 punti percentuali dal 2006.  L’Islanda si conferma leader mondiale con un punteggio di 93,5%, continuando a dominare la classifica da circa quindici anni. Al secondo posto troviamo Finlandia e Norvegia (87,5%), seguite da Svezia, Germania, Irlanda e Spagna. In questo contesto, l’Italia si colloca al 87° posto su 146 paesi globali e perde otto posizioni rispetto all’anno precedente, con un punteggio di 70,3%.

L’Italia: analisi dettagliata

Il punteggio complessivo dell’Italia è di 0,703, evidenziando una significativa disuguaglianza di genere ed una situazione preoccupante, con un divario di genere particolarmente marcato nell’empowerment politico, con un punteggio di soli 0,24, dove la rappresentanza femminile è limitata e ha visto solo lievi miglioramenti negli ultimi anni. Attualmente, le donne ricoprono circa un quarto delle posizioni ministeriali e un terzo dei seggi parlamentari. Questi numeri sono inferiori rispetto ad altri paesi europei, come la Germania e la Spagna, dove le donne hanno una maggiore presenza nei ruoli di leadership politica e aziendale. La questione della scarsa rappresentanza femminile in politica è di grande rilevanza: la mancanza di donne nei ruoli decisionali non solo frena la creazione di modelli di riferimento positivi per le future generazioni, ma riduce anche la varietà di prospettive e soluzioni nel processo politico, limitando così la capacità di rappresentare equamente gli interessi di tutta la cittadinanza.

Nel settore economico, l’Italia ha fatto progressi con una partecipazione femminile alla forza lavoro in aumento e una maggiore rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione, ma resta indietro rispetto ad altre nazioni in termini di aziende a proprietà femminile e di ruoli di top management.

L’Evoluzione nel Mondo del Lavoro e il Ruolo dei Sistemi di Assistenza

A livello globale, la partecipazione femminile alla forza lavoro ha raggiunto il 66,7%. Tuttavia, le differenze regionali e settoriali persistono. Le reti professionali, come evidenziato dai dati di LinkedIn, mostrano che le donne hanno reti più piccole rispetto agli uomini, il che influisce sulle opportunità di carriera. Migliorare l’accesso delle donne a reti professionali più forti e alle opportunità di leadership è cruciale. Inoltre, la partecipazione femminile alla forza lavoro è fortemente influenzata dai sistemi di assistenza, come il congedo parentale. Negli ultimi 50 anni, i giorni di congedo di maternità sono aumentati da 63 a 107, mentre il congedo di paternità è passato da meno di uno a una media di nove giorni. Questi cambiamenti sono positivi, ma non sufficienti a garantire una parità di genere sostanziale.

Prospettive Future

Il rapporto conclude che, con l’attuale ritmo di progresso, raggiungere la parità di genere entro il 2030, come previsto dall’Agenda ONU, sembra improbabile. È necessario un cambiamento di paradigma, in cui la parità di genere sia vista non solo come un obiettivo sociale, ma come una condizione essenziale per una crescita economica equa e sostenibile. Governo, aziende e società civile devono collaborare e investire risorse per accelerare i progressi verso un’uguaglianza reale e duratura.

Nel 2006, l’Italia aveva un punteggio di 0,696 nel Global Gender Gap Report, molto simile a quello odierno. Con l’attuale ritmo di progressi, il divario di genere in tutte le dimensioni – economica, politica, sanitaria e educativa – potrebbe essere colmato in circa 763 anni, 30 generazioni. Il futuro della parità di genere in Italia e nel mondo dipenderà dalla capacità di attuare misure concrete e di promuovere un cambiamento culturale profondo che riconosca e valorizzi l’uguaglianza come un pilastro fondamentale della nostra società. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha incluso l’uguaglianza di genere come obiettivo trasversale, ma i dati suggeriscono che rimane principalmente un obiettivo formale.

La domanda che ci si pone è: sarà necessario attendere trenta generazioni per raggiungere una vera parità di genere in Italia, o ci sarà un’accelerazione dei progressi nei prossimi anni?

Consedin S.p.A. – Società Benefit e parità di genere

Consedin S.p.A. – Società Benefit, in tale quadro, riconosce fermamente la parità di genere come essenziale per una crescita sostenibile e giusta investendo in politiche di diversità, equità e inclusione all’interno della propria organizzazione. Certificata UNI PDR 125:2022, rappresenta un esempio virtuoso di come le aziende possono contribuire significativamente alla riduzione del divario di genere e alla creazione di un futuro più equo e sostenibile.

Link al Global Gender Gap Report 2024  https://www3.weforum.org/docs/WEF_GGGR_2024.pdf

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